db Magazine January 17, 2025

Le filiere di acqua, energia e ambiente valgono il 4,7% Pil del Sud Italia

Utilitalia e Svimez hanno realizzato il Rapporto Sud, che valuta gli impatti economici e occupazionali del settore delle utility (ambientale, idrico ed energetico) nelle regioni del Mezzogiorno.

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La dimensione economica del settore delle utility (ambientale, idrico ed energetico) nel Mezzogiorno è quantificabile in 11,5 miliardi di euro nel 2023, circa il 24% del valore aggiunto realizzato dall’intero comparto italiano.

Inoltre, considerando il contributo offerto dalle imprese che operano sull’intera filiera delle utility, si sale a circa 16,1 miliardi: pari al 4,7% del Pil del Mezzogiorno.

Rispetto alle altre filiere, quella delle utility si contraddistingue al Sud per una marcata vocazione industriale: le imprese estrattive e manifatturiere realizzano infatti oltre il 52% del valore aggiunto complessivo.

Sono le principali risultanze del “Rapporto Sud” realizzato da Utilitalia e Svimez, che valuta gli impatti economici e occupazionali del settore delle utility nel Sud Italia.

È proprio alla luce della rilevanza del settore per l’economia del Mezzogiorno, che 9 utility del territorio hanno deciso di firmare il Contratto di Rete, che ha costituito la Rete Sud, una iniziativa attraverso la quale le imprese associate a Utilitalia hanno deciso di fare squadra per migliorare i servizi offerti ai cittadini e affrontare congiuntamente le principali sfide operative, finanziarie e regolatorie del momento.

Ridurre l’eccessiva frammentazione dei servizi pubblici al Sud e creare una rete tra i gestori, infatti, “è un modo per rafforzare il sistema delle imprese dei servizi pubblici secondo una logica industriale, un percorso obbligato per migliorare i servizi forniti ai cittadini e per generare impatti positivi sull’occupazione e sull’indotto locale”, ha commentato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini.

A cura de Il Sole 24Ore