db Magazine
January 10, 2025
Nel 2023 16,2 milioni di occupati nel settore delle rinnovabili
Nel mondo si è registrato un aumento del 18,25% rispetto ai 13,7 milioni del 2022, come emerge dal report annuale della International renewable energy agency (Irena) in collaborazione con l'Organizzazione internazionale del lavoro.
Crescono costantemente nel mondo i lavoratori impegnati nel settore delle energie rinnovabili. Nel 2023, si sono raggiunti i 16,2 milioni di posti di lavoro nel comparto a livello globale, con una crescita del 18,25% rispetto ai 13,7 milioni di lavoratori registrati nel 2022.
Lo ha rilevato l’Irena, l’International renewable energy agency, nel suo report annuale realizzato in collaborazione con l'Organizzazione internazionale del lavoro.
Lo scorso anno, la Cina ha consolidato la sua leadership, contribuendo da sola con 7,4 milioni di posti di lavoro, il 46% del totale a livello mondiale. Al secondo posto c’è l'Unione europea che, sebbene a distanza, segue con 1,8 milioni di lavoratori interessati a livello comunitario, mentre il Brasile è al terzo posto con 1,6 milioni. Stati Uniti e India, invece, superano ciascuno di poco il milione di occupati.
A livello settoriale, quello del fotovoltaico raccoglie la maggior parte delle persone occupate nelle energie rinnovabili: con 7,1 milioni di posti di lavoro nel 2023, raggiunge il 44% della forza lavoro globale delle energie “green”.
Anche guardando a questa classificazione, la Cina fa la parte del leone, con 4,6 milioni di posti di lavoro. Segue a distanza l'Ue, che ne conta 720.000.
Nel settore dei biocarburanti gli occupati a livello mondiale sono 2,8 milioni, di cui 994mila in Brasile e 798.600 in Indonesia.
Per l'eolico, invece, il report conta 1,5 milioni di posti di lavoro nel 2023. Anche qui la Cina è in testa con 745.000 occupati totali, mentre l'Ue mantiene il secondo posto, pur mantenendosi ancora come "leader tecnologico", con circa 316.300 posti di lavoro.
Gli occupati nell’idroelettrico sono 2,3 milioni nel mondo e mostrano una flessione del 4% in confronto al 2022, unico dato in controtendenza tra i settori.
A cura de Il Sole 24 Ore
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